Le armi anti Covid

L’Italia si avvia alla decisione di continuare la campagna di immunizzazione, procedendo con la terza dose di vaccino. «Sulla possibile terza dose di vaccino la nostra comunità scientifica, che è in assoluto di prim’ordine, sta facendo le sue valutazioni e presto arriveranno le sue determinazione ma io ritengo molto probabile che andremo nella direzione di assumere la terza dose e con tutta probabilità partiremo dai più anziani e dai più fragili», ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza. «Rassicuro tutti fin da ora comunque – ha proseguito – che non avremo mai più né in Italia né in Europa il problema dell’approvvigionamento delle dosi. E già adesso abbiamo certezze che le dosi ci saranno per tutti». Proprio il ministro ha sottolineato in un suo post su Facebook come il 70 per cento degli italiani over 12 abbia completato il ciclo vaccinale previsto. «È un risultato importante che è stato raggiunto grazie all’impegno di tanti. Un pensiero particolare alle donne e agli uomini del Servizio sanitario nazionale e a tutti i volontari che anche durante l’estate hanno portato avanti una delle più grandi sfide che il nostro Paese abbia dovuto affrontare».

La reazione alle proteste no vax

Il ministro si è scagliato anche contro l’escalation di minacce e aggressioni che arrivano dalla galassia no vax. «Si tratta di una piccola minoranza – ha aggiunto Speranza – che è rumorosa e una piccolissima che è addirittura violenta. Ma ci sono ancora donne e uomini che sono perplessi sui vaccini e noi dobbiamo sforzarci di persuaderli con la forza della scienza grazie alle notizie che ci arrivano da ogni angolo del mondo e che ci dicono che i vaccini sono sicuri. Queste notizie sono pietre e non dobbiamo farci distrarre dalle fake news via social o delle notizie sbagliate».
Il via libera definitivo della Fda al vaccino Pfizer/BioNTech potrebbe convincere i più indecisi. Del resto, una delle motivazioni addotte dai contrari alla vaccinazione è legata al rischio di inoculazione di un siero sperimentale.  «L’obiezione che i vaccini sono stati approvati troppo rapidamente viene a perdere qualsiasi consistenza. Nessuno dei passaggi di valutazione più rigorosi rispetto alla sicurezza è stato saltato. L’auspicio e la speranza è che ciò possa rappresentare una nuova incentivazione ad aderire alla campagna vaccinale, soprattutto in quelle popolazioni di soggetti in cui il tasso di letalità dell’infezione è particolarmente elevato», afferma Franco Locatelli, coordinatore del Cts e direttore del Dipartimento di oncoematologia, terapia cellulare, terapie geniche e trapianto emopoietico dell’ospedale Bambino Gesù di Roma in un’intervista con Il Corriere della Sera. «Mi riferisco in particolare agli italiani sopra i 50 anni. Ma non dimentichiamo l’importanza di proteggere anche i più giovani, adolescenti dai 12 anni di età compresi». Pfizer e Moderna sono vicini all’autorizzazione per i più piccoli, gli under 12. Locatelli sottolinea l’importanza di immunizzarli probabilmente già a partire da novembre, ricordando come la società pediatrica italiana e americana siano favorevoli alla vaccinazione dei bambini, per evitare focolai nelle scuole e limitare le occasioni di contagio di genitori e nonni.

Green pass, strumento di libertà

Secondo il titolare del dicastero della Salute la stragrande maggioranza degli italiani ha capito che il vaccino è l’arma più potente oggi a disposizione contro il Covid perché consente di gestire la pandemia con pochissime chiusure. «Mi fa ridere quando sento dire che il Green pass ci toglie libertà, quando ci consente invece di avere libertà». Lo stesso premier Mario Draghi ha ribadito nella conferenza stampa del 2 settembre la necessità della vaccinazione come viatico per la ripartenza, assicurando la ripresa dell’anno scolastico in presenza. «La campagna procede spedita verso la fine di settembre sarà vaccinata l’80 per cento della popolazione, già oggi siamo al 70 per cento completamente vaccinato», ha fatto il punto il presidente del Consiglio. Buona la valutazione sul Green pass. «L’applicazione del Green pass mi pare stia andando bene. Sui trasporti ci saranno sempre dei casi di foto di mezzi pieni, ma in generale la preparazione è stata ben fatta». La direzione presa dal governo sembra essere tracciata e non si escludono a breve l’introduzione di un obbligo vaccinale generalizzato, Aifa ed Ema permettendo, e la richiesta di una terza dose, come già anticipato da Speranza. L’orientamento dell’Esecutivo è l’estensione dell’uso del Green pass, che avrà ora una validità di 12 mesi per vaccinati e guariti che hanno effettuato una monodose e può essere ottenuto anche con i test salivari. «Dovremo decidere esattamente quali sono i settori e quali passi, faremo una cabina di regia come ha chiesto il senatore Salvini, ma la direzione è quella di estenderlo», ha puntualizzato Draghi.